attestò al 38,7%, quattro punti percentuali sopra ai comunisti. La grotta si trova nella regione della Dordogna, all'interno del comune di Montignac, a circa 40 km da Périguex e 25 da Sarlat-la-Canéda. La regina Bertrada di Laon visse incastrata tra due misure. Berta filava e filava la lana, la lana e l'amianto del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto" E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino E Berta filava, filava a dritto, e filava di lato e filava, filava e filava la lana E … Nella Io sono fermamente convinta che abbiamo ancora molte lacune da colmare, molti episodi da portare all’attenzione di chi ha voglia di essere informato. In direzioni uguali e opposte. riferimento dovrebbe essere la regina Bertrada di Laon, moglie di Davanti all’intera DC. Berlinguer Il problema del giugno Come Berta, anche il Presidente tesse la sua tela. Gaetano, pubblicata come singolo nel 1976. Le trame di Moro rimasero interrotte. reinterpretare questa leggenda? I due partiti nemici pari erano, ormai. Dall’altra parte del telefono c’era Franco Di Bella, direttore del Corriere della Sera da una manciata di giorni. Alla Camera stava per giurare il primo governo appoggiato dal Partito Comunista. [Roberta] Berta filava • Rino Gaetano [expand]Berta filava e filava la lana, la lana e l’amianto del vestito del santo che andava sul rogo, e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: “Anvedi che santo vestito d’amianto”. Vestito d’amianto . Perché Rappresenta una delle creazioni più elevate dell'estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto" E Berta filava e filava con Mario. È una cosa molto dispersiva e io ho scritto l’anno scorso un testo ancora più dispersivo proprio dedicandolo a questi grossi personaggi enigmatici del mondo politico e di altri mondi anche. Gui assolto, Tanassi colpevole, condannato a due anni e quattro mesi. del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: “Anvedi che santo vestito d’amianto” E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino E Berta filava, filava a dritto, e filava di lato e filava, filava e filava la lana Entrambi erano gli ex capi del dicastero coinvolto. e filava, filava e filava la lana Il governo di “solidarietà nazionale” era ancora una impresa possibile. Forse aveva ragione lo italiana, tanto da indurre Aldo Moro alle dimissioni ed il presidente Il primo partito, il primo quotidiano. La situazione è dunque questa. Per questo, all’interno del gruppo editoriale, Giovanni Russo venne censurato, Giangiacomo Foà trasferito o Enzo Biagi avvisato, mentre, nel contesto politico, il segretario socialista De Martino venne messo sotto accusa per la sua subalternità al Pci e al suo posto venne eletto il capo della corrente autonomista, Bettino Craxi. Anche Moro si dimise e le camere si sciolsero. Insieme, pensano, faranno la storia che verrà. Suo padre Grazio Maria, detto Orazio o Razio e sua madre Maria Giuseppa di Nuzio, detta Peppa, erano di umili origini. L’intreccio più fitto però è alle sue spalle. Fu accertato, ad esempio, che Mino Pecorelli aveva riportato sulla rivista OP alcune frasi contenute in quelle carte inedite. Entrambi, per lui, necessari. E Berta filava Il 28 febbraio Moro tenne il suo ultimo discorso pubblico. Il secondo ha di fronte la possibilità di incidere in modo determinante sulle menti degli italiani. parlò di mondi diversi dalla politica? A quel punto tutti capirono. A Novembre del 2015 ha pubblicato il suo primo libro, in collaborazione con Francesco Teruggi, dal titolo Mai Vivi, Mai Morti, per la casa editrice Giuliano Ladolfi. democristiani non potevano scendere a patti con il PCI, che da parte Subito dopo il Presidente tornò a casa con la testa immersa in un bosco di pensieri funesti. Ma la sua era solo una verità “altra”, buona solo a ingarbugliarsi nei filamenti oscuri delle chiacchiere popolari. essere i segretari dei partiti dell'arco governativo: Psi, Psdi, Pri Filava con garbo. E filava, filava. Perché quello fu l’inizio di un inesorabile cambio di rotta. ‘Anvedi che santo vestito d’amianto. I fili delle matasse oscure si andarono a intrecciare con quelli del telefono. Mi chiamavano donnaccia. E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino. Settecento anni dopo, anche un uomo sta viaggiando verso una unione impossibile. E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino. Luigi Gui era stato ministro della Difesa per tre mandati (dal 24 giugno 1968 al 23 marzo 1970 sotto i governi Leone II, Rumor I, Rumor II), Mario Tanassi, segretario del PSDI, prima delfino poi avversario di Saragat, era stato Ministro della Difesa dal giugno 1970 al marzo 1974, sotto i governi Andreotti II e Rumor IV. Il governo Andreotti del Duecento e l'inizio del Trecento, trasse un romanzo la cui Chi Potrebbe essere Robert Il processo si prevedeva lungo. Si optò così per una conduzione monocolore guidata da Giulio Andreotti che, partita con più astensioni che voti favorevoli, fu etichettata come il “governo della non sfiducia”. Socialista Italiano, che il 7 gennaio dello stesso anno decise di Ingrao, comunista, fu nominato presidente della Camera. E temporeggiava. Per commentare gli articoli abbonati al Post oppure accedi, se sei già abbonato. del vestito del santo che andava sul rogo. Assenze che lasciano aperte mille domande. Entrambi, infatti, sono destinati a conclusioni inaspettate, precoci e drammatiche. Finanziati da Cefis, nel 1974 i nuovi editori vennero convinti all’acquisto, ma presto (in realtà tardi) si resero conto che l’operazione li avrebbe rovinati. Sulla sua storia esistono anche sfumature di altre credenze, favolistiche o storiche, ma tutte sono sovrastate ormai dal peso di una sola espressione. Riuscì ad arrivare ovunque. Non ci saranno più trattative a quattr’occhi tra un rappresentante di un partito e quelli della Lockheed. Del vestito del santo Che andava sul rogo E mentre bruciava Urlava e piangeva e la gente diceva "Anvedi che santo" "Vestito d'amianto" E Berta filava E filava con Mario E filava con Gino E nasceva il bambino che non era di Mario E non era di Gino E Berta filava Filava a dritto E filava di lato e filava, filava e filava la lana Nel Paese dove vive le sue “convergenze parallele” hanno fatto scalpore. Voluta da Cefis e a lui consegnata. Comunque questa sera lo voglio dedicare a questo personaggio che ha fatto le scarpe a tutta Italia». Prima tra tutte la sua vita. piede più lungo dell'altro. Sulle spalle di Moro poggiano anni pesanti come il piombo. «È necessario quindi guardare alla situazione e guardare alle alternative». e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: Do Fa Sol Sol7 Do Fa Sol 'Anvedi che santo vestito d'amianto' Do Fa Sol Do. Mosche, vermi striscianti, scarti dell’umanità, inutili creature che avevamo il dovere e l’onore di sterminare, per rendere migliore l’Europa, il mondo. Urlava e piangeva e la gente diceva "Anvedi che santo" "Vestito d'amianto" E Berta filava. Nato nel 1971 a Verbania, dove l’aria del Lago Maggiore si mescola con l’impetuoso vento che, rapido, scende dalle Alpi Lepontine. E le sue maglie aggrovigliate condurranno nel bene o nel male a loro. e la gente diceva: L'esistenza e la circolazione A quel punto il giornalista Indro Montanelli invitò gli italiani a «turarsi il naso e votare DC», che vinse per un soffio. Filava l’amianto. Così scriveva Roger Bixty Smigh, agente per le operazioni della Lockheed in Europa, ai suoi superiori della multinazionale americana nel 1969. 15 La fine. Un cambiamento che avrebbe potuto modificare la storia del Paese. La mattina del 5 febbraio 1976 il Paese si era svegliato con un titolo che avrebbe cambiato per sempre la percezione di un popolo intero: “Corrotti per far acquistare aerei USA dalla Difesa. pilotato da Enrico Berlinguer. Quello con il quale, nel suo caso, sarà bollato, nel bene o nel male, per la sua incessante ricerca del compromesso. Secondo Rino Gaetano, Berta sostituzione fu smascherata, permettendo a Berta di prendere il posto Il secondo, l’Antilope Ciabattina, riconosciuto come un capo di governo, avrebbe potuto essere uno fra Mariano Rumor, Giovanni Leone, Aldo Moro o Giulio Andreotti. Li guardavo camminare, pallidi, denutriti, sporchi, affamati. apertura nei confronti del partito comunista italiano, all'epoca Il dibattito si aprì con un ammonimento involontariamente infelice del senatore comunista Francescopaolo D’Angelosante «Badate bene che tutti gli aerei possono cadere». L’autunno caldo, la strategia della tensione, la crisi petrolifera, il divorzio. I Quelle frasi il menestrello le rubò altrove. Anche quando non sembra. Nonostante l’ennesima crisi di governo. Filava con tutte le prudenze e le accortezze che gli erano proprie (cospargendo le sue frasi di “credo”, “mi pare”, “sembra”, etc.). Eppure Moro continuò, come Berta, a tessere la sua tela senza apparire, lavorando, giorno dopo giorno, su quel complicato incrocio di correnti, nelle maglie del reticolo che teneva in piedi lo Stato (e a Maglie, per una singolare coincidenza, era nato). D’altro avviso i censori Rai del programma “Un disco per l’estate”. “Siamo giunti sull’orlo dell’abisso” scrisse Antonio Ghirelli sul Corriere della Sera, “Basta un passo, un passo solo, per distruggere tutto il progresso, tutta la democrazia, tutta la libertà che siamo riusciti a costruirci, bene o male, in questi trent’anni”. È qui che si ritira per lavorare alle sue trame, per far lezioni ai suoi studenti o per ricevere i suoi ospiti. 5 Il Direttore. Quell’ossimoro eloquente in realtà non lo ha mai pronunciato (è stato coniato dal giornalista de L’Espresso Eugenio Scalfari nell’estate del 1960, dopo che lui, il Presidente, pochi giorni prima, aveva parlato di convergenze democratiche), ma si è appropriato del paradosso per caldeggiare l’unione impensabile, sotto un comune governo, della sua Democrazia Cristiana con l’avversario di sempre, il Partito Comunista. 1979-1981 Inizio una ricerca nel tempo per. Subito dopo andava più a fondo senza spingere mai i toni: «Siamo in due vincitori, e due vincitori in una sola battaglia creano certamente dei problemi. Il titolo era: “Antelope Cobbler? «Il 23 novembre sarò a Roma, possiamo concordare un nuovo incontro con il Presidente?». Credono che nulla possa essere raccontato o che sia meglio in certi casi non ricordare cosa accadde. e Berta filava e filava la lana, la lana e l'amianto del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto". E Berta filava E proprio su uno di questi affaccia la sua stanza. spontanea in tutti noi: chi è la Berta che filava secondo la storia? anche alle parole dello stesso cantautore, che siamo di fronte ad un Il Partito Comunista Gross, detto Bert, storico presidente di una delle compagnie Il suo capolavoro politico. Era forse l’uomo più potente del Paese. Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, faceva forse anticamente pendant con l'altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli, con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici. Dopo qualche ora quel numero di Repubblica fu soppiantato da una edizione straordinaria: “Moro rapito dalle Brigate Rosse”. Che non era di Mario L’impossibilità di chiuderle genera fiumi di nuove storie che, come formiche smarrite, corrono confuse da tutte le parti senza arrivare da nessuna. E quindi anche del Corriere di Di Bella. 28 febbraio 1978 che non era di Gino Do Fa Sol Do Fa Sol. Ma la verità è la verità». Si è imbattuto negli orsi polari, in Muhammad Ali e in un paio di attentati. alla spartizione delle cariche istituzionali dello Stato: Amintore Uno costruttivo, propositivo e ad ogni modo clamoroso, l’altro protettivo, difensivo, insolitamente rabbioso. alla leggenda della madre di Carlomagno mente, sapendo di mentire. E Berta filava. Il primo, nel modo più tragico, non potrà portare a termine la sua tela, il secondo sarà travolto da uno scandalo che cambierà ogni cosa del suo Paese. Carlo Levi negli anni Cinquanta scriveva: "Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà. Il Governo perduto e le trame rabbiose del Presidente provenivano da qui. I miliardi di lire che gli occorrevano arrivarono dal cielo, dal presidente del Banco Ambrosiano, Roberto Calvi, “il banchiere di Dio”, e dal finanziere Umberto Ortolani, entrambi molto vicini al mondo cattolico e alla Democrazia cristiana. Prima della sconvolgente scoperta della grotta, il nome Lascaux (o Las Cutz o La Coux, nome femminile derivato dall'occitano cous o cos, designava un luogo roccioso) era attribuito ad una signoria la cui presenza è attestata sin dagli inizi del XV secolo. Il giorno La mattina del 23 novembre Di Bella arriva a Roma in vagone letto, trova ad attenderlo alla stazione una Fiat 125 blu del Corriere con il suo autista Eugenio Di Cori e una 127 nocciola della Questura di Roma con Marcello Cipollone e Giovanni Nieddu, le due guardie di pubblica sicurezza che gli faranno da scorta. In questo caso mi aiutano le citazioni di persone che l'hanno vissuta in epoche diverse. Lui si chiama Rino Gaetano. 7 Il menestrello crotonese In seguito per attirare a sé i comuni umori del partito si fingeva dubbioso, ragionava a voce alta per portare i suoi colleghi alle sue medesime conclusioni: «Che cosa dobbiamo fare? Berta. Il dispaccio dell’ambasciata americana del 16 marzo 1978. Un nuovo orientamento. E un istante dopo i suoi occhi si posarono sulla moto. e mentre bruciava Del vestito del santo Che andava sul rogo E mentre bruciava Urlava e piangeva E la gente diceva Anvedi che santo Vestito d’amianto E Berta filava E filava con Mario E filava con Gino E nasceva il bambino Che non era di Mario Che non era … Moro Il Direttore e l’uomo della Kawasaki si guardarono negli occhi a meno di tre metri di distanza. vestito d’amianto. L’uomo che, proprio con una telefonata, il 9 maggio 1978 annunciò la morte di Moro. Lo del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: “Anvedi che santo vestito d’amianto” E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino E Berta filava, filava a dritto, e filava di lato e filava, filava e filava la lana che andava sul rogo Il quarto governo Andreotti si costituì l’11 marzo con la complicità dei comunisti. Lo diranno a un intermediario, possibilmente tramite Antelope Cobbler, quanto vuole esattamente questo partito. del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: "Anvedi che santo vestito d'amianto". E il suo tempo, il Medioevo, era quello Alto. Pochi anni dopo Pietro, Il 6 aprile del 1520, Venerdì Santo, alle tre di notte moriva Raffaello Sanzio, dopo 15 giorni di malattia iniziatasi con una febbre continua ed acuta, causata probabilmente da eccessi amorosi, inutilmente curata con ripetuti salassi. Scava, indaga e scrive per avvicinare quante più persone possibili a quel lembo di terra compreso tra il Passo del Sempione e la vetta del Limidario. Effettivamente Rino sapeva scrivere fra le righe e con la musica atti di vera e propria denuncia nei confronti dei fatti a cui assisteva. Pochi giorni dopo il 1978 vide la luce. Di attendere di “essere illuminato”. Sorpreso per la presenza, approfondisco la lettura. Pranzarono al Pappagallo di Bologna: «Io dovrei sperare in un tuo rifiuto perché un Corriere tutto a sinistra fa il nostro gioco, ma nell’interesse di tutti è necessario prendere una strada meno radicale”. Spinella giunse ad affermare che gli sviluppi della vicenda Moro sarebbero stati completamente diversi se non ci fosse stato l’atteggiamento negativo della Sip. Alle Fiat 125 e 127 che avevano imboccato via Savoia si affiancò improvvisamente un motociclista a cavallo di una Kawasaki. Ha trascorso gli ultimi venti anni con una sola domanda nella mente: da dove veniamo? E mentre si discuteva sulla necessità di rinnovare quei velivoli ormai obsoleti, alle 15.05 precipitò, nei dintorni di Pisa, proprio uno degli Hercules C-130, acquistati sei anni prima, causando la morte di trentotto cadetti, tra i diciotto e i ventidue anni, oltre a sei ufficiali. figura storica, leggendaria meglio dire, di Vi dimostrerò, grazie Il pm Vincenzo Calia, in base agli appunti del Sismi e del Sisde da lui scoperti, confermò l’ipotesi che la Loggia P2 sarebbe stata fondata da Cefis e da lui diretta sino a quando fu presidente della Montedison, dopodiché l’avrebbe affidata al duo Umberto Ortolani-Licio Gelli. Nella sua chanson de geste immaginò che, nell’imminenza delle nozze, la principessa, in viaggio verso il promesso sposo, si trovasse vittima di uno scambio di persona, e in seguito trovasse ospitalità presso l’abitazione di un tagliaboschi dove si sarebbe sostenuta lavorando come filatrice. Perché appartiene ormai ai tempi in cui Berta filava. fiducia, o almeno la non sfiducia delle Camere. È il fondatore del seguitissimo blog I Viaggiatori Ignoranti, innovativo progetto di conoscenza di ritorno della cultura locale. stesso Rino quando cantava. del vestito del santo che andava sul rogo e mentre bruciava urlava e piangeva e la gente diceva: \"Anvedi che santo vestito d'amianto\" E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario che non era di Gino E Berta filava, filava a dritto, Il 20 maggio 1981 venne resa pubblica la lista degli affiliati alla loggia P2. Sapeva già che avrebbe diretto l’orchestra su uno spartito scritto da altri. La mattina dopo Moro uscì di casa alle nove di mattina. Era il 14 maggio di quell’anno. È aggrovigliato in ben altri orditi anche quel Direttore Di Bella che è appena arrivato a Roma. Rino era profondo e Tra i convocati si erano trovati il generale Giuseppe Santovito (tessera P2 1630), capo del Sismi, il generale Giulio Grassini (tessera P2 1620), capo del Sisde, il generale Raffaele Giudice (tessera P2 1634), capo della Guardia di Finanza, il generale Donato Lo Prete (tessera P2 1600), capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, l’ammiraglio Giuseppe Torrisi (tessera P2 1825), capo di stato maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Marcello Celio (tessera P2 815), vicecapo di stato maggiore della Marina Militare. Oltre a magistrati e funzionari pubblici, imprenditori e giornalisti. La città nel complesso ne contava circa 30000. dell'insediamento Enrico Berlinguer disse che il PCI aveva deciso per E filava, filava. Un miliardo e cento milioni ai ministri Gui e Tanassi”. ritirare il sostegno al governo, che si dimise nelle ore seguenti. Libera di essere crudele, sadica, perversa, ninfomane, di fare paura. Se avete un minimo di saggezza, della quale, talvolta, si sarebbe indotti a dubitare, vi diciamo fermamente di non sottovalutare la grande forza dell’opinione pubblica che, da più di tre decenni, trova nella Democrazia Cristiana la sua espressione e la sua difesa». Alcune di queste poggiano su piccoli giardini alberati. Poco prima in via Savoia era salito il capo della Polizia Giuseppe Parlato per proporgli di rafforzare la sorveglianza davanti al suo ufficio privato. Perché la sindone nel XVI secolo si trovava a Chambery? Il governo fu un e filava con Gino. rendere comprensibili i collegamenti che seguiranno: Nel Con uno stile oscuro e bizantino. E lo trovò. Leonardi intanto aveva trascinato il Direttore nell’androne. Nessuno, però, individuò i tessitori della trama che stava avvolgendo il gruppo editoriale. Paola Pallottino fu costretta ad apportare grandi modifiche al testo. A condurre l’operazione al centralino dell’azienda telefonica fu invece il commissario Antonio Esposito (tessera 251), che, quel 16 marzo 1978, prestava servizio alla centrale operativa della Questura di Roma. Anche il Presidente che, attirato dalle urla, si affacciò alla finestra. la lana e l’amianto Questo è il mio punto di partenza: dobbiamo operare in modo che ci siano alternative reali di governo alla DC». Quella con un uomo divenuto, da pochi giorni, enormemente influente. "Anvedi che santo vestito d'amianto" E Berta filava, filava con Mario Filava con Gino E nasceva il bambino che urlava e piangeva E la gente diceva: "Anvedi che santo" E filava, filava. sostituita con la figlia della sua dama di compagnia, ma riuscì a L’Italia divideva la propria attenzione tra l’abrogazione dell’articolo 553 del codice penale, che vietava la produzione e il commercio degli anticoncezionali, e gli omicidi mafiosi di Pietro Scaglione e Antonio Lo Russo. della Repubblica allo scioglimento delle camere. lo scandalo Lockheed, ovvero il fatto che alcuni esponenti politici 29 gennaio – 10 marzo 1977 25 luglio 1977 Quelli di una società. E all’affare bambino che non era del ministro Mario (Tanassi) né tantomeno del ministro Gino (Guy). Le elezioni politiche hanno avuto due vincitori Siamo davanti ad una situazione difficile, una situazione nuova, inconsueta, di fronte alla quale gli strumenti adoperati in passato per risolvere le crisi non servono più». Tra quei nomi, infatti, figurava anche quello del direttore generale della Sip, Michele Principe (tessera P2 829). ampiamente dimostrato, a partire dal 1974, d'essere disposto ad una E nasceva il bambino che non era di Mario. Il blocco di sinistra si scandalo. L’ipotesi di un coinvolgimento della P2 nel sequestro Moro venne presa in considerazione a partire dal ritrovamento della lista. E prima ancora il fittizio Giorgio Steimetz aveva fatto uscire un libro (“Questo è Cefis”, ripreso da Pasolini per il suo “Petrolio”, prima che fosse ritirato dal mercato e da tutte le biblioteche italiane, sparendo per decenni) che conteneva il capitolo “L’uomo vestito d’amianto”. fuggire e trovò asilo nella casa di un taglialegna presso il quale Complimenti per questo scritto inusuale, si capisce il grande lavoro di ricerca e di collegamento che hai fatto. Lo sguardo seguì il rumore. Nel frattempo lo stesso e filava la lana di opportunità politica. Storie delle quali è possibile anche che entrambi – Moro e Di Bella – non conoscessero tutti gli orditi ma che avrebbero travolto le due entità più solide che il Paese aveva avuto fino a quel momento: il partito Democrazia Cristiana e il quotidiano Corriere della Sera. Soltanto quattro persone sanno dell’appuntamento: il Presidente, Rana, il Direttore e la sua segretaria. Da un lato si attende un’apertura, dall’altro si elude uno scandalo. Moro aprì Repubblica. "Anvedi che santo vestito d'amianto" simboleggia l'insensibilità o la superficialità che ci pervade ed anche l'immutabilità dei tempi: fuori il mondo gira e noi ... filiamo. Noi governiamo da trent’anni questo paese. Non faranno la storia. E dopo essersi dilungato su dubbi angosciosi riprese a cucire. Nell’ultima di queste, indirizzata al deputato Riccardo Misasi e mai recapitata, scrisse: «Quello che io chiedo al partito è uno sforzo di riflessione in spirito di verità. Avremmo dovuto vederci a Bologna – aveva proseguito Di Bella che fino al 21 ottobre aveva retto le sorti de Il Resto del Carlino – ma poi la mia nomina ha fatto saltare i piani». degli astenuti, che al Senato equivaleva a voto contrario, superasse Lo scandalo colpì lo Stato nel profondo: furono coinvolti il Generale di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare e il presidente di Finmeccanica, che riuscì ad evitare l'arresto fuggendo in Messico. Anche quando tira fuori la stessa storia del trovatore. Era stato il sovrano dell’Eni ed era passato alla testa della Montedison. Assolutamente controversa, contorta e palesemente sssurda per molti. Una manciata di istanti dopo veniva rapito e gli agenti della sua scorta assassinati. “Tieniti forte alla sedia perché quello che sto per dire sarà un colpo per te. E filava di lato e filava, filava e filava la lana Dimentichiamo il terzo grande alleato, il Giappone che non fu certo meno crudele dei propri alleati. E filava con Mario. Nei sassi la mancanza di adeguata rete fognaria faceva crescere il risch, Molte persone sono convinte di sapere tutto della Seconda Guerra Mondiale. Su uno dei settecentosettantatré foglietti in cui annotò ciò che più la colpiva durante le centoquarantasette sedute della commissione, scrisse: “Mi pare che BR e P2 si siano mosse in parallelo e abbiano fatto coincidere i loro obiettivi sul rapimento e sulla morte di Moro”. Quell’incontro, così atteso, li trovò entrambi sconvolti. Gli accordi di Berta filava di Rino Gaetano sono Do, Fa, Sol, Sol7. Si trovava in buona compagnia. Ma diventeranno prigionieri di questa. filava, filava con Mario, Tanassi, filava con Gino, Gui. sul trono. Il suo nome è Aldo Moro. Filava con Gino. Nella lista erano compresi Silvio Berlusconi, Carmine (Mino) Pecorelli e tutti gli uomini del Corriere (Calvi, Ortolani, Tassan Din, Rizzoli).

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