Con "teatro elisabettiano" si intende la produzione drammatica che ebbe luogo in Inghilterra dal 1576, anno di costruzione del primo teatro, al 1642, anno in cui il parlamento puritano ordinò la chiusura dei teatri. Il blank verse fu introdotto dal Conte di Surrey quando nel 1540 pubblicò una traduzione dell'Eneide usando proprio questa forma metrica, ma si dovette aspettare il Gorboduc di Sackville e Norton (1561) perché esso entrasse nel dramma (e farà poi furore nell'epopea biblica di John Milton, il Paradiso perduto del 1667). Il teatro elisabettiano. Il teatro elisabettiano è stato uno dei periodi artistici di maggiore splendore del teatro britannico. Un drammaturgo, lavorando da solo, poteva in genere produrre per lo più due pezzi teatrali l'anno. Anche il linguaggio teatrale riflette questa esigenza, arricchendosi dei registri più vari e acquistando grande flessibilità espressiva. Le compagnie non rappresentavano mai lo stesso spettacolo due giorni di fila e raramente lo stesso spettacolo due volte alla settimana.[33]. La crescita demografica e l'emigrazione dalle campagne investirono Londra, che quadruplicò la sua popolazione in meno di un secolo. I nobili più potenti, come il duca di Northumberland o quello di Buckingham, non erano da meno nell'affermare il proprio prestigio arruolando attori e menestrelli, impegnandoli in sfarzose celebrazioni, in occasione delle festività natalizie o per inaugurare un nuovo palazzo. L'idea di usare un metro simile era venuta al Surrey proprio dalla traduzione in versi sciolti dell'Eneide del Caro. ... Verifica sul "Giulio Cesare" di Shakespeare. La grandezza dell'epoca contempla così la sua stessa crisi, che è anche la crisi e il tramonto definitivo dell'età di mezzo. Gli uomini che inventavano questi drammi erano anzitutto autodidatti di modeste origini, nonostante alcuni di essi avessero avuto un'istruzione a Oxford o a Cambridge. di zerbino (90 punti) 1' di lettura. Le opere di Seneca, già oggetto di grande interesse per gli umanisti italiani si diffusero perciò soprattutto attraverso adattamenti italiani che si discostano non poco dallo spirito dell'originale. Paradossalmente, tale adattabilità al cinema sembra essere dovuta proprio all'eredità medioevale lasciata dai misteri, dai miracoli e dalle moralità, rappresentazioni di carattere popolare che si svolgevano prima sul sagrato delle chiese e poi nelle grandi piazze o nelle fiere. Per sfuggire alla censura i temi trattati sono sempre presentati come lontani o estranei, ma non mancano le fonti di ispirazione: in Italia, e soprattutto a Firenze, i complotti politici di palazzo e le guerre intestine hanno insanguinato le città, come si apprende dalle cronache e dalla novellistica italiana tradotta in inglese. Il teatro elisabettiano è stato uno dei periodi artistici di maggiore splendore del teatro britannico.Esso viene collocato tradizionalmente fra il 1558 e il 1625, durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I d'Inghilterra e Giacomo I d'Inghilterra.Il termine, nella sua accezione di teatro rinascimentale inglese, si … Appunto sul teatro elisabettiano e il teatro del globo in inglese. Assomigliava più degli altri ad un moderno teatro. Il teatro di tutto il periodo viene tradizionalmente associato a due grandi figure: la regina Elisabetta (1533-1603), da cui trae il nome, e il drammaturgo William Shakespeare (1564-1616), massimo esponente di questo periodo e uno dei maggiori autori teatrali in assoluto[2]. Solo la protezione accordata alle troupe dai prìncipi e dai reali - se l'attore vestiva la loro livrea non poteva essere infatti arrestato - poté salvare Shakespeare e i suoi compagni dalle condanne di empietà lanciate dalle municipalità puritane. È tuttavia opinione generale degli storici che l'età elisabettiana consentì all'isola un periodo di relativa pace, un governo che utilizzò con parsimonia la tortura, una riduzione consistente delle persecuzioni religiose e un grado di libertà e prosperità di gran lunga superiore alle monarchie precedenti e immediatamente successive.[6][7][8]. Che il teatro elisabettiano e Shakespeare in particolare fossero in anticipo sui tempi pare dimostrato - affermò Anthony Burgess - dal successo delle trasposizioni cinematografiche e delle drammatizzazioni televisive, quasi quei drammi fossero stati scritti proprio per lo spettatore moderno. Si accrebbe l'interesse verso le humanae litterae e quindi verso l'Italia, dove gli intellettuali fuggiti da Costantinopoli (1453) avevano portato con sé gli antichi manoscritti dei grandi classici greci e latini facendo esplodere un interesse senza precedenti per l'antichità greco-romana e lo studio della lingua ebraica. Il maggiore esponente del teatro elisabettiano e', senz'alcun ombra di dubbio, William Shakespeare il cui nome è divenuto sinonimo della stessa corrente letteraria. XVI e XVII, Olschki, Firenze, 1973. - Mystery plays dal ‘200 al ‘400. Il distacco dall'orbita del papato e del Sacro Romano Impero, con la sconfitta di Filippo II di Spagna e della sua Invencible Armada (1588), il maggior benessere economico dovuto all'espansione dei commerci oltre Atlantico, suggellarono il trionfo di Elisabetta e la nascita dell'Inghilterra moderna[9]. Mentre il dramma rinascimentale italiano si evolveva verso una forma di arte elitaria, il teatro elisabettiano diventava un grande contenitore che affascinava tutte le classi. Il teatro elisabettiano è stato uno dei periodi di maggiore splendore del teatro britannico. Il teatro elisabettiano Contesti culturali della letteratura inglese Problemi e prospettive Il mulino Problemi e prospettive Il mulino.-. Assieme agli aspetti economici della professione teatrale, il carattere del dramma mutò verso la fine del periodo: sotto Elisabetta il dramma era un'espressione unitaria al di là dalla classe sociale coinvolta: la corte assisteva alle stesse rappresentazioni che la gente comune vedeva nei teatri pubblici, mentre con lo sviluppo dei teatri privati il dramma divenne più orientato verso i gusti e valori di un pubblico di alto ceto. Quando nel Cinquecento sorsero i primi teatri nelle liberties fuori dalla City (sorta di zone franche non completamente assoggettate all'autorità comunale), essi conservarono molto della antica semplicità medievale. Il primo grande anfiteatro aperto al pubblico dell'età elisabettiana fu quello denominato semplicemente The Theatre, "Il teatro", costruito dall'attore e impresario James Burbage e dal cognato John Brayne (proprietario del fallito Red Lion)[17] nel quartiere periferico di Shoreditch nel 1576, su un terreno preso in affitto dal puritano Giles Allen (il quale venti anni più tardi ne pretenderà la restituzione e la demolizione del teatro). L'età elisabettiana segnò l'ingresso dell'Inghilterra nell'età moderna sotto la spinta delle innovazioni scientifico-tecnologiche come la rivoluzione copernicana e delle grandi esplorazioni geografiche (è l'inizio della colonizzazione inglese dell'America settentrionale). Essa in materia religiosa si astiene da ogni estremismo: protestante, mantenne in vita alcuni riti cattolici e accolse nel suo sta… Avanti. Un palco chiamato apron stage, ovvero "a grembiule", dato che era aggettante verso il pubblico. Le compagnie di recitazione funzionavano sulla base un sistema di repertorio: a differenza delle produzioni moderne, che possono funzionare per mesi o anni di seguito, le troupes raramente recitavano lo stesso pezzo due giorni di fila. Rai Scuola - Teatro elisabettiano Il primo teatro stabile inglese, il Red Lion, aprì nel 1567[16][17] ma ebbe scarso successo e vita breve. They have their exits and their entrances, and one man in his … Per costruire un personaggio vero, umanamente vicino alla gente, non era in uso l'abitudine, che diverrà via via prassi nel teatro romantico e nel teatro borghese, di una precisa fedeltà al periodo storico dal punto di vista scenografico e costumistico. Il palcoscenico inglese della fine del Cinquecento (soprattutto in Shakespeare) si serve di un frequente e rapido susseguirsi di scene che fanno passare presto da un luogo all'altro saltando ore, giorni, mesi con un'agilità quasi pari a quella del cinema moderno. La vita teatrale era ampiamente concentrata a Londra, ma le opere erano rappresentate in tutta Inghilterra da compagnie itineranti. I sovrani Tudor si circondarono spesso di artisti, giullari, musicisti e attori. Fondamentale fu la nascita dei cosiddetti minidrammi, influenzati dalle opere latine e classiche che inventeranno il metro del teatro in versi che caratterizzerà la produzione successiva. Si pensi all'amore "proibito" tra Romeo e Giulietta, due ragazzi di quattordici anni che decidono in pochi giorni di sposarsi e fuggire di casa; si pensi alla rappresentazione del suicidio degli amanti. Con l'ultima parte del regno di Carlo venivano scritti pochi nuovi drammi per il teatro pubblico, che si sosteneva sulle opere accumulate dei decenni precedenti. [21] Problemi e prospettive. [29] I drammaturghi erano in genere pagati per stati di avanzamento nel corso della stesura e se infine il loro testo era accettato potevano inoltre ricevere i proventi di una giornata di rappresentazione. [22], Questi teatri erano alti tre piani e costruiti anch'essi intorno ad uno spazio aperto al centro. La parte superiore dietro al palcoscenico poteva essere utilizzata come balcone, come nella famosa scena di Romeo e Giulietta, oppure come un luogo da cui un attore poteva arringare la folla, come in Giulio Cesare. Categoria: Video appunti. IL TEATRO ELISABETTIANO. Tra i molti scrittori di teatro che contesero a Shakespeare la scena londinese vanno ricordati Christopher Marlowe (1564-93), personalità irrequieta di letterato, morto in una rissa in giovane età. Quella del drammaturgo era una professione impegnativa e tutt'altro che redditizia. Nel 1600 la capitale contava circa 200.000 abitanti. La rilettura elisabettiana dei classici portò dunque una ventata di innovazione a storie ormai millenarie, esaltando anzi le qualità universali dei grandi personaggi storici o leggendari. Spesso venivano 'prestati' ad altre corti, allo scopo di accrescere il prestigio del proprio mecenate, e compivano viaggi nei quali a volte erano impiegati anche come informatori. Il teatro era frequentato dal meno ricco così come dal nobile che, pur di divertirsi, non sdegnava di mescolarsi alla plebaglia. [4], Questo periodo storico fu idealizzato dalla storiografia vittoriana e del primo Novecento come una sorta di "età dell'oro". Nello stesso anno la regina Elisabetta aveva infatti accordato ai Leicester's men di Burbage una licenza grazie alla quale essi erano esenti dal vigente divieto alle pubbliche rappresentazioni teatrali. A questi problemi si aggiungevano, per gli attori, i salari molto bassi. [14] Le compagnie inglesi si esibivano in tournée recitando opere inglesi anche in Paesi vicini come Germania e Danimarca.[15]. Nonostante le protezioni reali e nobiliari, i teatri pubblici della città furono edificati nelle liberties fuori dalla giurisdizione comunale, quali il quartiere di Southwark, e per mettersi al riparo dai divieti le compagnie dovettero ricorrere frequentemente allo stratagemma di presentare le rappresentazioni come semplici prove di spettacoli destinati alla corte reale. Tramite: O2O 02/05/2017. Problemi e prospettive. I nobili che andavano a vedere questi spettacoli potevano sedere in gallerie circostanti o sedersi sul palcoscenico. Enrico VII manteneva a corte una piccola compagnia di attori, i King's Players (Lusores Regis), allo scopo di intrattenere e divertire gli ospiti. 02 maggio 2017, 06:15. Malgrado la maggior parte dei testi scritti per il palcoscenico elisabettiano siano andati perduti ne rimangono oltre 600, a testimonianza di un'epoca culturalmente vivace. 1 5. Verifica su teatro elisabettiano e William Shakespeare. La nascita del teatro elisabettiano ha segnato uno dei periodi artistici più importanti della storia del teatro britannico ed ha caratterizzato il lungo regno di Elisabetta I. Il teatro elisabettiano nasce dalla passione che la regina e la sua corte avevano per le rappresentazioni teatrali, le ammiravano così tanto che la … Categoria: Letteratura Inglese 1700. Intese la letteratura come connubio tra classicismo e senso dello humour, con il quale ridicolizzava le debolezze umane. Appunto sul teatro elisabettiano e il teatro del globo in inglese. Lo scrittore, poeta e drammaturgo Thomas Dekker giunse ad equiparare i teatri alla Borsa Reale di Londra costruita nel 1565 da Thomas Gresham, affermando come le Muse si fossero «trasformate in mercanti, scambiandosi la merce leggera delle parole»[13]. Teatro elisabettiano: autori. Esso viene collocato tradizionalmente fra il 1558 e il 1625, durante i regni dei sovrani britannici Elisabetta I d'Inghilterra e Giacomo I d'Inghilterra[1]. Note: Citations are based on reference standards. Costruito nel 1599 da Cuthbert Burbage è formato da una struttura in legno, Quando la locanda o il circo divennero teatro, poco o nulla mutò dell'antica costruzione: le rappresentazioni si svolgevano nella corte, alla luce del sole. Molto più ragionevolmente, le isole dei Caraibi fornirono da spunto per delineare alcune caratteristiche all'isola della stessa opera, nella fase di rifinitura della commedia. Leggi gli appunti su teatro-elisabettiano qui. La tempesta ha molto della tragicommedia, ma l'ironia e la comicità dei personaggi, la profondità dell'esplorazione filosofica le conferiscono più respiro. 7 - La posa eroica di Ofelia. *FREE* shipping on qualifying offers. Shakespeare, a differenza di Marlowe, scrisse drammi corali, vere e proprie macchine teatrali in cui ogni personaggio contribuisce all'incisività dell'insieme. La regina ne fu una convinta sostenitrice. Le tariffe minime non mutarono nel tempo: nel 1580, i cittadini più poveri potevano acquistare l'ingresso al Curtain o al Theatre per un penny; nel 1640 l'ingresso al Globe o al Red Bull costava esattamente la stessa somma, mentre l'ingresso per i teatri privati ammontava a cinque o sei volte tanto. I biglietti erano per tutte le tasche: dal posto in piedi da un penny, a quello più costoso per il palcoscenico accanto agli attori, dove i nobili amavano sedersi per farsi vedere e diventare loro stessi … La produzione del periodo successivo al 1603, anno della morte della regina, è talvolta definita in modo distinto come il teatro dell'età giacobita (jacobean) e presenta caratteri differenti dal precedente, di cui è l'evoluzione. Se in Italia il rinascimento si esaurì verso la metà del XVI secolo, nell'Europa settentrionale (dove arriva più tardi) esso perdurò fino ai primi decenni del XVII secolo. Seguici su. Alle rappresentazioni che si svolgevano nei teatri pubblici potevano incontrarsi principi e contadini, uomini, donne e bambini, anche perché il biglietto era alla portata di tutti: i posti in piedi al centro del teatro costavano un penny; gli spettatori più abbienti potevano sedersi nelle gallerie pagando due penny (oppure, con una somma superiore, potevano recarsi nei teatri coperti); la frequentazione del teatro era fortemente radicata nei costumi dell'epoca. La platea era partecipe e movimentata: il pubblico parlava, mangiava, beveva e commentava ad alta voce ciò che avveniva sul palco. Il Teatro elisabettiano copre i regni di Elisabetta I, ma anche del suo successore Giacomo I e, in parte, quello di Carlo I; viene tradizionalmente collocato fra il 1562 (rappresentazione di Gordobuc, la prima opera teatrale inglese in cui fu utilizzato … Nel Re Lear l'abbandono del vecchio re da parte delle figlie è il tema dominante. Anche la versione originale de La bisbetica domata è strutturata come un teatro nel teatro: la commedia si apre infatti con la scena nella quale l'ubriacone Sly viene convinto da un Lord di essere in realtà un ricco signore addormentato per anni, e viene quindi invitato a vedere una rappresentazione di attori girovaghi dal titolo "La bisbetica domata". Si trattò del perfezionamento di un vero e proprio "artigianato teatrale", come già riconobbe la studiosa britannica Muriel Bradbrook nell'intitolare un suo studio, appunto, Shakespeare l'artigiano[31], nel quale la scrittura del copione procedeva di pari passo con il lavoro di palcoscenico, misurando i ruoli sugli interpreti, le cui doti migliori dovevano essere valorizzate nella costruzione dei personaggi. Gli attori, pedine nei giochi politici, legavano il proprio successo a quello del protettore, di cui portavano la livrea. Introduzione. Elizabettian Theatre. L’espressione “Teatro Elisabettiano”, viene usata in senso lato dagli studiosi per alludere ad un fenomeno culturale sostanzialmente omogeneo, che iniziato nel 1576 , dopo aver attraversato sia il regno di Elisabetta I, che quello di Giacomo I Stuart , figlio della sfortunata Maria Stuarda (1603-1625)sia infine quello del di … Tali strutture continuarono a venire utilizzate anche dopo l'istituzione di teatri permanenti. Le forme del teatro vol. Teatro elisabettiano: video su teatro elisabettiano- domande di comprensione. Furono inserite nella rappresentazione quelle scene di violenza e crudeltà che dall'autore erano invece affidate al racconto di testimoni. [5] Un dramma molto legato all'effetto di scena e che fa presa sulle emozioni più violente associa talora a sé le passioni d'amore più morbose: il quadro antico dipinto con mano tanto leggera è restaurato con tinte tanto forti da cancellare quasi il tocco del suo artista. Le tournée di queste compagnie di attori in livrea soppiantarono gradualmente le altre forme di rappresentazione sacre e profane. Fu proprio grazie alla rinuncia delle regole che il teatro elisabettiano poté sviluppare quelle forme nuove nelle quali Shakespeare, Beaumont, Fletcher, Marlowe e molti altri trovarono campo fertile per loro genio. Lo sviluppo del teatro inglese di quest'epoca ha il suo centro proprio a Londra, diffondendosi poi nella provincia. I progetti con i # ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, continuano ad essere attivi grazie alle collaborazioni con realtà culturali e didattiche del territorio. Quando furono costruiti i nuovi edifici e si formarono nuove compagnie, il numero di posti disponibili aumentò fino a superare i 10.000 spettatori dopo il 1610.[26]. Di lui si ricordano Tamerlano il Grande (1587-88), sulle gesta di Tamerlano, crudele … Quest'ultimo fu maggiormente influenzato, invece dalle Moralities, testi allegorici con fini educativi che seppur legati alla sfera sacra, introdussero il gusto della visualizzazione di concetti astratti, ottenuta grazie a figure simboliche, ovverosia personaggi che rappresentano idee o atteggiamenti.[12]. Era probabilmente una tariffa bassa, anche se i migliori scrittori non potevano pretendere molto di più. Erano in genere costruiti in legno e per questo erano soggetti agli incendi. Vi erano all'inizio due tipi di spazi per la rappresentazione, i cortili degli inn, locande economiche di provincia, e gli Inn of Court, associazioni professionali per penalisti e giudici, come l'Inner Temple. Al finale a sorpresa Claudio si alza sconvolto e terrorizzato, lasciando la corte. [5] La tempesta di William Shakespeare, secondo una vecchia teoria, sarebbe ambientata in un'isola dei Caraibi, la cui popolazione (rappresentata simbolicamente dal "selvaggio" Caliban) è stata sottomessa dalle arti magiche di Prospero, cioè dalla tecnologia e dal progresso dei colonizzatori europei. Le battute del buffone di Re Lear e la follia dello stesso re caduto in disgrazia per il tradimento delle figlie a cui tutto aveva affettuosamente donato danno il necessario sollievo comico al pubblico facendo contemporaneamente risaltare, come per l'effetto del chiaroscuro, la tragedia personale di Lear e quella nazionale dell'Inghilterra dilaniata dalla guerra civile. Il blank verse gioca una parte non indifferente conferendo alla poesia la spontaneità della conversazione e la spigliatezza della recitazione. ... Video appunto: Teatro Elisabettiano e il Glob theatre. Tamerlano il Grande (Tamburlaine the Great, 1587) fu il dramma che lo consacrò all'attenzione del pubblico inglese, messo in scena dagli Admiral's Men durante la guerra con la Spagna e interpretato con successo da Edward Alleyn. ... Sul fondo c’erano 2 porte per l’entrata e l’uscita degli attori e le sedie per i musicisti. John Lyly, il primo drammaturgo elisabettiano a noi noto di una certa rilevanza, fu essenzialmente un autore di corte, poco interessato a sviluppare una drammaturgia adatta ad un pubblico popolare[30]. UNITRE Oristano 23-02-061 “All the world’s a stage…” William Shakespeare e il teatro elisabettiano 2. Nei suoi drammi, tramite allegorie ben dissimulate in vicende apparentemente lontane nel tempo - come è il caso dell'Edoardo II - egli affronta l'omosessualità, le guerre intestine per la conquista del potere, il regicidio. A Game at Chess di Thomas Middleton ebbe ben nove recite consecutive nell'agosto 1624[32] prima che fosse chiuso dalle autorità, ma ciò fu dovuto al contenuto politico del dramma e fu un fenomeno unico, senza precedenti e irripetibile. Alla grande O di legno di cui si parla nel prologo dell'Enrico V progressivamente si sostituiscono le sale dei palazzi barocchi, relegando gli anfiteatri a sede di spettacoli estivi o, come nel caso dello Hope, ai combattimenti tra cani e orsi. Con la costruzione del Salisbury Court Theatre nel 1629 vicino al luogo del dismesso Whitefriars, il pubblico londinese aveva sei teatri tra cui scegliere, tre dei quali ampi e a cielo aperto - il Globe, il Fortune e il Red Bull - e tre più piccoli, "privati": il Blackfriars, il Cockpit e il Salisbury Court. La capienza degli anfiteatri si aggirava tra i 1500 e i 3000 spettatori. Quando nel giugno del 1613 il Globe andò a fuoco, fu ricostruito con un tetto di tegole. Il 1613 è anche l'anno in cui Shakespeare si ritira dalle scene. Marlowe compose opere su temi molto controversi, rompendo molti dei tabù dell'epoca. ecco qui qualche informazione sul Teatro elisabettiano (un video e un testo riassuntivo) Buono studio. Le lotte di potere e le rivalità tra la monarchia e le casate più potenti diventarono argomento degli stessi drammi rappresentati, in una finzione che rifletteva e si confondeva con la realtà. on Amazon.com. La necessità di improvvisazione (spesso aiutata da un pizzico di umorismo) insieme alla mancanza di architetture teatrali sofisticate più che mettere l'attore in crisi lo liberarono dalle eccessive costrizioni della messa in scena mentre alla mancanza di effetti speciali supplì l'invenzione poetica ricreando nelle sue ricche descrizioni, un po' come avviene per la radio rispetto alla televisione ciò che "mancava", arricchendo oltre misura il linguaggio drammatico. Vero è che a partire dal Novecento numerose sono state le avanguardie che hanno introdotto soluzioni nuove (come il Futurismo, il Dadaismo, il Surrealismo e il Bauhaus), ma raramente il grande pubblico si è sentito coinvolto da queste iniziative e si può dire che resti ancora molta strada da percorrere per portare nel teatro la popolarità del cinema e della televisione. shakespeare: video su Shakespeare e sul periodo elisabettiano. ... Video appunto correlato. Nel 1642 un parlamento ormai in mano ai puritani ordinò la chiusura dei teatri, a tempo indeterminato.

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